martedì 10 gennaio 2012

Grazie Titì, grazie ancora

Che il ritorno di Henry all'Emirates, a distanza di 5 anni, non si trattasse di una visita di piacere nè di un semplice e sdolcinato amarcord, lo si poteva intuire già dalle parole di Wenger che si era detto piacevolmente sorpreso dal suo stato di forma, definendolo "sharp" . Già, tagliente. Re della sua era calcistica ed archetipo dell'attaccante fisicamente e tecnicamente una spanna sopra gli altri che fa soavemente da collante tra centrocampo e attacco. Due piedi paradisiaci e un talento rubato agli dei del calcio e donato agli uomini così come Prometeo, a suo tempo, fece col fuoco. Tra i più decisivi, eleganti e maestosi del nuovo millennio, indubbiamente la più pulita e completa immagine di leader esistente. Una leadership poco appariscente, mai ostentata, quasi tacita, incisiva si, ma sempre nei limiti della signorilità, dentro e fuori il rettangolo di gioco. L'innata abilità di trasformare in meglio chi gli sta attorno e anche un pizzico di sfortuna nel non aver trovato mai la giusta chance per salire sul trono del mondo e per godere del tipo di pubblicità e considerazione che avrebbe meritato, quella da signore del calcio, divo inenarrabile di questo sport. Gli otto anni di Henry nel Nord di Londra sono stati essenzialmente questo, una storia appassionante e troppo romantica per finire con la lacrimata partenza verso Barcellona. Il ritorno, da protagonista, coi Gunners è stato il miglior sequel che si potesse dare a un film che commovente lo era già. Il gol, la prova che aggettivi come "bollito" calzano piuttosto male su un talento del genere, immortale nel suo splendore ma anche diabolicamente cinico nel suo spietato killer instinct che oggi ha pietrificato un Lonergan apparso quasi impenetrabile per fanti come Chamberlain, Ramsey e Chamakh. Probabilmente sarà uno dei tuoi ultimi lampi, o magari sarà il frangente decisivo del percorso verso quell'apice a cui da troppo tempo Wenger spera di arrivare, verso quel trofeo così tanto bramato da Arsène in questi anni ma che forse poteva arrivare solo con il ritorno del figliol prodigo. In ogni caso grazie, Titì, grazie ancora.
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2 commenti:

  1. www.pianetasamp.blogspot.com

    Se non ho capito bene Henry ha firmato un contratto per soli due mesi, in questo caso mi sfugge davvero il significato del ritorno del francese ai Gunners...ciao!

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  2. Beh, Chamakh e Gervinho partiranno per la Coppa d'Africa. Ma comunque aldilà di un discorso logistico, va detto che a Wenger quel tipo di presenza di carisma serviva eccome all'interno dello spogliatoio..ieri, poi, ha dimostrato di poter dare una mano più che concreta in questi 2 mesi (che, parliamoci chiaro, sono quelli che decidono la stagione).
    Ciao!

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