venerdì 20 gennaio 2012

Paulinho punisce una buona Samp: un altro pareggio

In quest'anticipo serale di venerdì, la Sampdoria ottiene un altro pareggio, il dodicesimo di una stagione tremendamente lenta per i blucerchiati. Niente di nuovo, direte. E invece no, perchè al classico primo tempo anonimo a cui gli spettatori del Marassi sono fin troppo abituati, è seguita una parentesi discretamente positiva, poi bruscamente chiusa dal gioiello di Paulinho che fredda un Romero non esente da colpe nel calcio di punizione che al 80' fissa il punteggio sull'1-1. Un assaggio del tipo di campionato che c'era stato unanimamente profetizzato a inizio stagione, un predominio breve ma significativo che finalmente esplicita le qualità della squadra, rimaste per troppo tempo rintanate tra dichiarazioni e valutazioni cartacee. La Sampdoria ha dimostrato di poter giocare un calcio fluido, dinamico e propositivo, se messa in condizioni di estrema tranquillità e serenità. Un calcio anche piacevole quando impreziosito dai fraseggi tra Pozzi, Bertani e Juan Antonio (migliorato esponenzialmente nella ripresa). E' questo il bicchiere mezzo pieno di un pareggio statisticamente poco utile, perchè almeno potenzialmente allunga il divario che ci divide dal treno per la serie A, ma particolarmente rigoglioso di speranze e pregi da cui partire e progettare la risalita. Le belle parole sono però ascrivibili unicamente (e paradossalmente aggiungerei, per come siamo abituati) alla fase offensiva, quella difensiva è stata corredata da una serie interminabile di errori scaturiti anche da chiari limiti tattici dell'undici sceso in campo. Aldilà delle amnesie dell'incerto duo Rossini-Gastaldello e dei più impulsivi errori di un grintoso Berardi, è il reparto nevralgico ad aver clamorosamente patito le incursioni di un ottimo Schiattarella e di un creativo quanto impreciso Piccolo. Se la casella relativa alle conclusioni del Livorno contiene un così elevato numero, la colpa è riconducibile anche alla scarsa predisposizione di Krsticic e Palombo per la prestazione camaleontica ed atleticamente dispendiosa che il ruolo d'interno nel centrocampo da 4-3-3 richiederebbe. II serbo raggiunge pienamente la sufficienza, ma non è abbastanza mobile e dinamico per giocare in quel ruolo: è piuttosto il 4-4-2 il modulo più indicato per valorizzare le sue spiccate qualità tecnico-tattiche. Un discorso affine anche alle caratteristiche di Obiang, Palombo e Soriano: di fatto, l'unico centrocampista potenzialmente adatto per il 4-3-3 è Bentivoglio, ma il suo improponibile rendimento lo scarta quasi a priori dal lotto dei papabili per ricoprire quella posizione. E' chiaro che la squadra necessiti di un giocatore dinamico e sufficientemente preparato in entrambe le fasi. Un vuoto che non può ritenersi colmato con l'acquisto di un calciatore seppur interessante e promettente come Gentzoglou. Ecco perchè è fondamentale per il reticolo tattico della squadra ma anche per una più giusta ed esaustiva valutazione sull'operato di Sensibile, l'ingaggio di un centrocampista centrale e possibilmente di una seconda punta rapida che faccia tirare il fiato a Bertani. Queste le vere priorità della Sampdoria che sta costruendo Iachini: dell'Eder prolifico si, ma straordinariamente difficile da collocare tatticamente, si può onestamente fare a meno. Meglio dirigersi verso altri lidi.

Potete leggerlo anche su Sampbook: http://www.sampbook.com/blog/20/01/2012/paulinho-punisce-una-buona-samp-un-altro-pareggio/

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