domenica 15 gennaio 2012

Successo Inter, campionato riaperto?

Sia chiaro: questo derby non passerà alla storia. Le gesta in campo non sono state all'altezza delle aspettative che i media avevano fomentato, quasi battezzando la partita come una sorta di Super Bowl calcistico, né di una cornice di spettatori e coreografica insolitamente suggestiva per il derby della Madonnina. Anzi, il tutto è stato tristemente in linea con la mediocre qualità mediamente espressa dal campionato italiano nel girone d'andata. Le colpe sono inevitabilmente ascrivibili ai target posti dagli allenatori: entrambi tutt'altro che temerari nel formulare i rispettivi assetti. Allegri, in particolare, schierando Boateng come mezz'ala destra ha, di fatto, rinunciato al suo potenziale offensivo e quindi a una buona fetta di quello che la sua squadra può complessivamente vantare. Probabilmente il proposto che sottendeva una così inedita scelta tattica non ha a che vedere col difensivismo dell'ex allenatore del Cagliari ma, piuttosto, è riconducibile all'estrema vulnerabilità difensiva della catena di sinistra interista che con Alvarez e Nagatomo poteva garantire una massiccia pressione offensiva (com'è stato, d'altronde) ma non una tenuta difensiva altrettanto brillante. Boateng è stato il disperato tentativo di Allegri di sopperire all'assenza di giocatori di fascia nella sua squadra, essendo il più pericoloso e travolgente dei centrocampisti di cui dispone. Un'altra mossa decisamente poco fruttuosa per la fase offensiva del Milan è stata l'aver schierato Emanuelson da trequartista, uno dei pochissimi ruoli a cui il tuttofare olandese è repellente. L'undici presentato da Ranieri è, nel complesso, più ordinato e ragionato, ma probabilmente lacunoso tra centrocampo e attacco, al punto che solo gli sporadici spunti di Alvarez o le discese di un opaco Maicon potevano coinvolgere nel gioco Milito e Pazzini. La paura, il nervosismo e un terreno di gioco impresentabile non hanno affatto incentivato il bel gioco ma, insieme alle chiare difficoltà tattiche delle squadre nel rendersi pericolose, hanno condotto il primo tempo verso un noioso 0-0. A spostare gli equilibri e a svegliare gli spettatori neutrali è stata la freschezza e la fluidità che la manovra interista ha acquisito nel secondo tempo, cogliendo l'apice nel bel gol che Milito sigla tornando prepotentemente alla ribalta. La prudenza di Ranieri (che sostituisce un discreto Alvarez con Chivu) e le preoccupanti difficoltà del Milan, svegliatosi solo con l'ingresso in campo di El Shaarawy, hanno fissato il punteggio sullo 0-1. L'Inter ottiene dunque un importantissimo successo, inserendosi a pieno titolo tra le pretendenti alla vittoria finale e privando il Milan di quella tacita convinzione d'imbattibilità che stava acquisendo. Risultato? Campionato apertissimo ed epilogo tutto da scoprire. Chissà, nonostante tutto, forse quest'anno ci divertiremo.
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