lunedì 6 febbraio 2012

Tra Madonna, Manning e Brady: Il XVLI Superbowl

No, non aspettatevi remore sulla difesa dei Patriots nè accurate e approfondite disamine tattiche dello spettacolo, quello sul campo, di ieri notte. Non è nelle mie corde e sento di potermi accomunare con molti di coloro i quali ieri notte hanno sfidato il sonno e assistito in dormiveglia al Superbowl pronunciando la mia più totale profanità in materia e dicendo che il mio primo contatto con questo sport si è consumato proprio tra gli spintoni, le botte e i touchdown di Patriots vs Giants. A fiondarmi davanti al televisore sono state le suggestioni di chi era stato stregato dalla faraonica pubblicità dell'evento, filtrata anche tra gli strampalati media italiani, e affascinato dalle scene di film o serie tv a stelle e strisce che raccontavano quanto fosse importante per il popolo statunitense il Superbowl. Un valore che, non me ne vogliano i seguaci del football americano, prescinde dall'endemico spettacolo inscenato dai protagonisti in campo (anch'esso superlativo, sia chiaro), ma che fissa il suo perno nella sovrastruttura generale di esuberanti spot pubblicitari, coreografie altisonanti e soprattutto nel concerto dell'intervallo. Insomma, il festival della cultura statunitense e del peculiare modo di svagarsi e divertirsi oltreoceano, troppo spesso sprezzantemente etichettato come "americanata". Un'occasione per dimenticare i problemi e abbandonarsi spensieratamente al diletto di una serata passata con gli amici a mangiare pollo fritto, a sorseggiare birra e a contemplare le esaltanti gesta dei protagonisti del Superbowl. Ieri sera, il copione è stato sicuramente all'altezza delle aspettative: è il touchdown di Bradshow a 57 secondi dal termine a decidere il confronto tra le due stelle più lucenti dello sport, Brady (Patriots) e Manning (Giants), e a sancire la vittoria degli yankee in maglia bianca. Un epilogo sensazionale a una serata assolutamente memorabile, scandita anche dai costosissimi spazi pubblicitari riservati ai film (The Avengers, Battleship, John Carter e Lorax) ma anche all'italianissimo spot della 500 Abarth. Il culmine, non solo cronologico, della serata è stato però il lasso di 13 minuti tra primo e secondo tempo in cui Madonna ha presentato la sua nuova canzone, Me all your Luvin, con Mia e Nicky Minaj e esibito altri suoi successi con altre star del panorama musicale mondiale come Cee Lo Green e LMFAO. I commenti degli extra-americani a riguardo pullulano di puritanesimo e scetticismo, e probabilmente le loro critiche sono più che fondate. Il superbowl è lo sperpero esasperato ed ingiustificato di (milioni di) dollari, il divismo al limite della follia e l'adesione quasi ipnotica all'appariscenza... si, ok, quello che volete, ma alzi la mano chi non si è divertito ieri sera.
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2 commenti:

  1. quello in foto è Payton, il fratello del vincitore del superbowl XVLI

    ciao

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  2. Ah, grazie del suggerimento :) Ennesima prova della mia più completa profanità in materia, pensavo fosse Eli :)

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