sabato 18 febbraio 2012

Tanta sofferenza ma arriva la vittoria: il Forest si rialza

Che per il Nottingham Forest si sarebbe configurata una così serena situazione, i numerosissimi tifosi della squadra che Brian Clough rese celebre nel mondo difficilmente avrebbero potuto dirlo una settimana fa, quando anzi per il Forest sembrava prefiggersi l'Apocalisse. Sia chiaro, la vittoria di oggi non garantisce nulla ai Tricky Trees, che dovranno comunque soffrire e lottare fino alla fine per raggiungere un risultato, quello della salvezza, per cui mai avrebbero pensato di lottare in estate, convinti, piuttosto, di avere serie chance per ottenere la lungamente agognata promozione. Solo una settimana fa la matematica sembrava decisamente avversa al glorioso club delle East Midlands, con un parziale di ben 6 punti di ritardo rispetto ai Robins, oggi ufficialmente inghiottiti nella lotta per non retrocedere per effetto della dolorosa sconfitta patita a Peterborough (3-0). A cambiare le carte in tavola è stata la seconda penalizzazione in tre anni per il Portsmouth che torna in amministrazione controllata e crolla rovinosamente in classifica: i Pompeys, adesso, con 25 punti sono al terz'ultimo posto. Una dolce boccata d'aria fresca per il Forest dunque, che con il tesissimo successo sul Coventry si porta a un poco affidabile +1 dalla zona calda. In realtà Lee Camp ha corso più di un pericolo e sulle schiene dei delusi tifosi del City Ground sono corsi non pochi brividi quando il farraginoso attacco del Coventry, orchestrato dal pachidermico Platt e il fumoso Nimely, riusciva a disegnare trame interessanti. Altrettanto palpitanti saranno stati quando l'irlandese Murphy aveva prodigiosamente scongiurato i tentativi a rete della squadra di casa, intervenendo con una tale precisione da rendere ancor più vivida, per i più pessimisti tra i tifosi del Forest, la prospettiva di un disegno divino avverso. Alla fine però la considerevole tensione accumulata non solo in questa partita, ma in tutto l'arco di un campionato assai deludente, è stata polverizzata dallo scintillante coast-to-coast con cui McCleary si è portato a limite dell'area di rigore e ha trafitto magistralmente Joo Murphy. Un gol di importanza capitale per il 25enne, a cui Cotterill concede la standing-ovation più per convenienza tattica che per piacere personale, inserendo il più difensivo e roccioso Greening, un reduce del leggendario trionfo del Fulham a Craven Cottage sulla Juventus. Il gol del raddoppio è il giusto premio per Robbie Findley, sempre sgusciante e volenteroso, che non manca l'appuntamento col chirurgico lancio di Reid. E' la rete che pone la parola 'fine' sul match e probabilmente archivia la retrocessione del Coventry City che, tra l'altro, è tra le poche squadre nella zona bassa a non dover recuperare partite. Decisamente più lucente è invece l'orizzonte per il Nottingham Forest, per il quale la salvezza dev'essere un onere più che una conquista, un obbligo morale determinato dall'onorevole background di tradizioni, leggende e successi che fa dei Tricky Trees uno dei team più gloriosi del panorama calcistico britannico. Ecco perchè oggi, non me ne vogliano i (pochi) sostenitori del Coventry City, a godere e a gioire non sono stati solamente i tifosi di casa, ma tutti gli amanti e i sostenitori del calcio british, che incrociano le dita per evitare quella che sarebbe una disastrosa oltreché inaspettata retrocessione in League One.
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