lunedì 19 dicembre 2011

Finirà?

E’ inevitabilmente questa la domanda che frulla nel cervello di molti doriani: finirà prima o poi questo scempio? Di certo oggi non si è avuto quel cambio di rotta che così segretamente abbiamo coltivato in questi giorni, quasi con pudore nell’esternarlo ben consapevoli che vincere a Pescara sarebbe stato pressochè impossibile. E in effetti i valori espressi in campo oggi hanno confermato tutti e 10 i punti che dividono queste due squadre: non solo a livello di organizzazione, caratteristica particolarmente brillante dello scacchiere di Zeman, ma anche come materiale tecnico a disposizione, la società abruzzese è parsa notevolmente superiore. Più sguscianti, creativi e concreti, gli uomini di Zeman hanno letteralmente dominato una squadra tutt’ora priva di una chiara identità tattica sfruttando gli evidenti, quasi cronici (ormai), limiti dei blucerchiati nell’orchestrare una trama offensiva ma già addirittura nell’inanellare due passaggi di fila. In questa circostanza le colpe del centrocampo sono, come sempre, evidentissime: Dessena, nonostante un paio di tackle stranamente vincenti, è stato ripugnante così come Soriano non ha saputo essere sufficientemente incisivo nelle due fasi. Anche oggi il reparto nevralgico doriano denotava una stucchevole inabilità nell’avere l’esatta tempistica negli interventi che siano difensivi o offensivi, che di fatto ha sterilizzato ogni tentativo di contrapposizione al solido e fluido sistema del Pescara . Dopo 5 partite e altrettante settimane non si colgono ancora i frutti del lavoro di Iachini, i problemi da risolvere restano gli stessi da più di un anno. E fin ora non sembra che le sue scelte abbiano migliorato la situazione, tutt’altro: l’aver relegato il nostro più temibile attaccante, Bertani, a oltre 40 metri dalla porta, sulla fascia ad attendere palloni che solitamente giungono imprecisi o irraggiungibili, imbriglia ulteriormente la manovra offensiva. Idem per Foggia, troppo importante per questa squadra e troppo valido tecnicamente per limitarsi al diligente compitino da esterno: questo giocatore ha i mezzi tecnici e psicologici per prendersi delle responsabilità, anche in un contesto così complicato, e l’ha dimostrato nel finale, quando tutte le flebili speranze di rimonta passavano per i suoi piedi.

Timido, quasi impacciato, il nostro capitano, sempre più lontano da quel giocatore che ci aveva condotto fieramente ai preliminari di Champions non più di due anni fa, ha fallito anche quella che sembrava l’ultima chiamata per lui. Triste pensare che una storia così ricca di emozioni e soddisfazioni possa realmente chiudersi con la sostituzione con Obiang, con cui il capitano era frettolosamente uscito dal campo e probabilmente da quella dimensione da cui forse pensava di non uscire più, quella blucerchiata. Rinnegarlo in maniera così netta e violenta è sicuramente irriconoscente verso la figura che ha scritto gli ultimi 10 anni di storia blucerchiata, allo stesso tempo però cederlo e quindi resettare del tutto il fatiscente sistema tecnico-tattico instauratosi l’anno scorso è probabilmente l’unico tentativo che ci resta per rischiarare i nostri orizzonti. Immolare Palombo per rimediare a tutta la serie di goffi e sciagurati errori di cui è stata protagonista la nostra società è forse l’unica soluzione per salvarci da un baratro economico oltre che morale e sportivo. Inutile ribadire la conditio sine qua non a cui ragionevolmente deve essere legata l’eventuale cessione di Palombo: operazioni lucide ed economicamente sostanziose che inseriscano in questo organico almeno un regista (il Verratti visto oggi sarebbe una degna soluzione), un centravanti e un paio di terzini. Solo questo modus operandi potrebbe indorare una pillola amara quanto tristemente necessaria, quella della fine di una parte della storia blucerchiata. Una parte che difficilmente dimenticheremo.

Potete leggerlo anche su Sampbook: http://www.sampbook.com/blog/19/12/2011/finira/
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1 commento:

  1. non finirà mai, quando ci son troppi soldi che ci girano attorno, questo è il risultato...

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