giovedì 29 dicembre 2011

Player Of The Week: Adel Taarabt

La partita di qualche giorno fa a Liberty Stadium contro lo Swansea rischia di essere una delle ultime apparizioni di Taarabt con i SuperHoops. Beffardo, il destino: solo un anno fa, contro la stessa squadra, Taarabt si presentò ufficialmente al mondo del calcio come uno dei talenti più cristallini e promettenti. Fu essenzialmente lui il responsabile della clamorosa disfatta subìta in quell'occasione dagli Swans: un 4-0 condito da un gol assolutamente fenomenale che solo un così poetico genio calcistico avrebbe potuto partorire. L'uno-due con Orr, che gli restituisce un pallone che poteva benissimo essere destinato alla bandierina, nel nome di quella che è una prassi piuttosto consolidata per far scorrere secondi sul cronometro. Mancava poco in effetti, ma per Taarabt c'era ancora tempo per stupire e deliziare il già entusiasta pubblico del Loftus Road. Decide allora di umiliare il talentuoso Allen (che, a proposito, è tra i più interessanti prospetti del panorama calcistico britannico) con un tunnel e spedire con un destro a giro un pallone che va a togliere le ragnatele sul secondo palo e a scrivere un capitolo, forse il più bello, della storia sua e del QPR. Una giocata che sintetizza brevemente la sua nomenclatura calcistica: leziosa, spettacolare, funambolica ma sempre volta alla decisa ricerca della rete, come racconta il bottino della sua ultima stagione, che consta di 19 gol oltre a un numero astronomico di assist. E' passato molto da allora, la partita del Liberty Stadium di qualche giorno fa l'ha visto partire titolare per la prima volta dopo più di un mese. Non ha giocato male ma non ha nemmeno sfoderato i colpi tipici del suo immenso repertorio, limitandosi a una gara intelligente ma non degna del suo talento che comunque però ha condotto il QPR verso un prezioso pareggio. E' chiaro che qualcosa non va: gli scintillanti dribbling dell'anno scorso restano un ricordo sbiadito nelle menti dei tifosi e a preoccupare è il suo approccio tecnico-tattico alla Premier League oltre alle annose questioni comportamentali che, troppe volte, l'hanno costretto alla panchina, o peggio alla tribuna, o peggio ancora a casa. Una serie infinita di proclami, bambinate e capricci che l'ha allontanato sempre più da Londra. E sia lui che Warnock raccontano di quanto sia insostenibile l'aria per lui nello spogliatoio dei Rangers, le cui chiavi sono ormai saldamente tra le mani di Barton, il ragazzaccio di Liverpool con cui Adel proprio non riesce ad andare d'accordo. Un'alchimia compromessa ormai con i compagni che una volta l'amavano e stimavano ma anche con i tifosi, ormai spazientiti dall'insaziabile ambizione del marocchino, più volte sbandierata nelle sue esternazioni, in cui afferma di voler trovare una destinazione che lo soddisfi di più finanziariamente e calcisticamente. E' almeno dall'estate scorsa che la casacca bianco-blu inizia ad andargli stretta, ma le paternali di Warnock, suo allenatore e mentore, e l'inconsistenza dell'interesse del PSG alla fine hanno fatto sì che il talentuoso numero 7 restasse a Londra. Ma già da allora, quella così romantica e spensierata storia sembrava giunta ormai al capolinea. Adesso, a distanza di pochi mesi, complice anche il pessimo rendimento avuto sinora da Taarabt, le squadre interessate al suo acquisto diminuiscono vertiginosamente e sembra ancora più difficile rintracciare una soluzione che soddisfi le aspettative economiche sue e di Tony Fernandez, il ricco proprietario malesiano, che in realtà sarebbe disposto anche a un sostanzioso sconto sul prezzo per porre fine a una questione che ha fin troppo tormentato la stagione del QPR. Costerebbe non più di 8-9 milioni la prospettiva di avere in squadra un ragazzo sicuramente problematico da gestire ma talentuoso come pochissimi. Un giocatore da educare tatticamente ma più che altro da spronare: il suo vero limite resta la discontinuità, ma in realtà anche nelle giornate meno felici riesce a risultare decisivo con pochi tocchi mirati. Gli esperti di calciomercato continuano a scommettere sul PSG ma danno anche il Napoli come pretendente all'acquisto del nordafricano. I tifosi partenopei dimentichino però l'idea di prenderlo per avere in squadra il vice-Lavezzi o il vice-Hamsik: trovare una panchina più comoda non è la reale impellenza di Taarabt. Il marocchino gioca per sentirsi amato, idolatrato, protagonista assoluto della squadra per cui è in campo. Adel Taarabt, campione viziato, montato, imbaldanzito ma straordinariamente sublime. Ed è, soprattutto di questi tempi, la cosa più importante.
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