sabato 17 marzo 2012

Europa Coast-to-Coast (pubblicato per Buccino Domani)

Erano in cinque, dicevano di esser partiti da Nizza, in tasca poco o niente, nelle valigie (anzi, carrelli) il necessario, ma il cuore no, quello era colmo di speranza e fiducia. E' "March To Athens" il nome della folle esperienza on-the-road che questi cinque ragazzi hanno condiviso, quasi per caso, con gli studenti del Liceo di Buccino, in una delle innumerevoli tappe che li separano da Bari e dalla tanto agognata nave verso Atene. Condividere le proprie idee ed ampliare il raggio di una risonanza in realtà piuttosto esigua è sembrata loro cosa logica, ecco perché nessuno di loro ha esitato a dire sì all'avvincente proposta di confrontarsi con coloro che rappresentano l'ago della bilancia della riuscita dei loro aneliti anarchici, i giovani. L'approccio però, non è stato dei migliori: l'impressione era quella di trovarsi di fronte cinque beoni malvestiti e maleodoranti, con poco più da offrire di una considerevole scorta di tabacco e cartine. E' bastato aprire bocca a Massimiliano per stroncare quel così fastidioso incantesimo. Un altro ne stava per iniziare: tutti sembravano ammaliati ed affascinati dal tono sognante con cui Massimiliano, un siciliano doc, illustrava le connotazioni del tanto chiacchierato movimento degli indignados. Tra gli imbarazzi iniziali e il timore di prendere la parola nel momento in cui il fatidico "adesso spazio alle domande" sentenziato da Massimiliano inaugurò il dibattito, iniziò la tanto controversa quanto interessante iniziativa che aveva mandato su tutte le furie i professori, che solo dopo serrate trattative avevano dato il placet. Cosa spinge cinque giovani a lasciare tutto, ad abiurare i piaceri e le comodità per affacciarsi a un'avventura del tutto nuova, scevra o quasi di certezze e tutta da scoprire, nel bene e nel male? E' questa la fondamentale domanda che rimbombava nei cervelli di ognuno degli alunni mentalmente coinvolti nel dibattito nonché il nocciolo su cui si è strutturato il leit motiv di quella che Massimiliano ha ribattezzato agorà. E' apparso chiaro che i cinque, per quanto determinati, non facessero esattamente del cinismo e della concretezza i cardini della propria filosofia di vita, bensì fossero interessati a toccare più la sfera morale e personale di quella squisitamente politica con il loro eccentrico modus operandi. Parlavano di decadenza dei costumi e dei valori, di una rivoluzione, tassativamente pacifica, da realizzarsi a livello sociale e morale prima ancora che politico per cancellare i dannosissimi effetti del doloroso processo politico che ha depauperato l'Europa del sistema democratico e ringalluzzito la classe bancaria. Propositi ammirevoli, così come la scelta di incanalare il proprio feng shui sostanzialmente nel sostegno morale del popolo greco e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica europea. Una presa di posizione nobile ma troppo vaga nella sua iconoclastia per potersi esentare dal definirla "lotta contro i mulini a vento". La scelta della destinazione è però tremendamente in linea con quanto i 5 ragazzi sono abilmente riusciti a trasmettere: Atene, città politicamente ed economicamente in ginocchio nonché patria di quella cultura e di quei valori calpestati dagli interessi economici e dalla brama materialistica, è lo scenario dove il passaggio di consegne s'è realizzato idealmente. Ci arriveranno solo dopo essere approdati a Bari, dove contano di giungere a fine marzo, in un percorso scandito da una serie di tappe da raggiungere rigorosamente a piedi. Molto probabilmente non passeranno alla storia né riusciranno a contribuire concretamente per quello che in Grecia sta assumendo le proporzioni di un autentico dramma, ma hanno dato una conformazione decisa alle proprie idee dimostrando che il proprio raggio d'azione può andare aldilà delle chiacchiere da bar o delle asfittiche frasi fatte del web tipiche del terzo millennio. Gli scroscianti applausi del finale sono stati la giusta gratificazione alla notevole performance dialettica che anche ragazzi francesi e spagnoli sono riusciti straordinariamente a sostenere, esibendo un italiano tutt'altro che banale. In quegli applausi c'era anche una sincera ammirazione, un pizzico di invidia per il fascino del viaggiare e dell'agire insieme per una giusta causa, soddisfazioni che nessuna auto nuova o computer ultra-tecnologico potrebbero mai regalare.

Nessun commento:

Posta un commento