martedì 22 novembre 2011

Vedi Napoli e poi muori

E' esattamente in linea col più celebre dei detti a cui è legata la città partenopea quello che è successo alla super-corazzata di Mancini. Il Napoli di Walter Mazzarri ha infatti messo fine a un periodo d'imbattibilità che durava ormai dal primo ottobre. Il Manchester City si era meritato a suon di risultati eclatanti (il pensiero giunge inevitabilmente al derby vinto 1-6) e di partite vinte con facilità estrema (penso a tutti gli altri match disputati in Premier) una considerazione a livello mondiale ormai. Deriva forse proprio da ciò la sufficienza con cui stasera i Citizens si sono presentati al San Paolo. Aldilà del fantastico atteggiamento del Napoli, splendidamente messo in campo da Mazzarri, è infatti questo che emerge dallo sconvolgente verdetto del San Paolo: un'arroganza inaudita che parte innanzi tutto da Mancini e dalle sue quantomeno discutibili scelte iniziali. Che gente come Zabaleta, de Jong e Dzeko sia valorosa è assolutamente assodato, ma al match di stasera, un autentico crocevia per le sorti del team in Champions, Mancini poteva e doveva presentarsi con una formazione più rodata e ragionata. Lasciare fuori Barry, Aguero e Richards, gli stessi giocatori che si erano rivelati importantissimi per l'escalation dei Citizens è parso sinceramente un azzardo. L'ostinazione di Mancini nel considerare l'impegno europeo un di più del tutto accessorio rispetto agli obiettivi stagionali è stata ulteriormente avallata dalla portata del prossimo avversario che il City affronterà in Premier League: il Liverpool. Un'occasione più che ghiotta per potersi finalmente sbizzarrire nello sfruttare tutto l'ampio organico di cui dispone il tecnico di Jesi. Intanto però scelte del genere si son rivelate del tutto deleterie al cammino dei Citizens in Champions che pare ormai segnato, a meno che lo sfiduciato e decimato Villareal non decida di spiazzare tutti e fermare sorprendentemente il Napoli. Serata da dimenticare al più presto da Mancini anche alla luce dell'acceso siparietto che l'ha visto protagonista con Kolarov: l'irriverenza del serbo mostra chiaramente che le discordie nello spogliatoio, nonostante gli ottimi risultati facciano presagire il contrario, siano tutt'altro che risolte. Quanto detto non deve però screditare l'ottimo lavoro svolto dal Napoli, che si è dimostrata per l'ennesima volta una contendente più che valida anche a livello internazionale.
Facendo zapping col telecomando ho intravisto anche un po' di tennis: clamorosa la disfatta di Nadal per opera di Federer che conferma i progressi di Parigi-Bercy concedendosi il lusso di chiudere il secondo set addirittura per 6-0. Con un punteggio simile è terminata una partita di un altro sport, quella tra le riserve del Real Madrid e il Dinamo Zagabria, finita 6-2. Un'autentica festa per le merengues che stanno vincendo tutto quanto possibile: primi in Liga e primissimi nel girone. Forse è davvero l'anno buono per Mou...
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