mercoledì 9 novembre 2011

Player of The Week: Luigi Castaldo



Luigi Castaldo
# 9

Una delle icone del calcio campano, il cui prestigio sta peraltro sorprendentemente lievitando a vista d'occhio, è sicuramente Luigi Castaldo, che si è reso importantissimo soprattutto a livello di Lega Pro 1 e Lega Pro 2, campionati in cui puntualmente si erigeva come uno dei più interessanti calciatori. Nato a Giugliano, in provincia di Napoli, nell'82, Castaldo, fatta eccezione per la breve parentesi con l'Ancona in B, non ha mai varcato i confini della Campania nella sua carriera. Particolare da non analizzare necessariamente in ottica negativa: il napoletano, pur non avendo avuto occasioni per esprimersi ad alti livelli, ha preso per mano il calcio campano nella sua esponenziale escalation a suon di gol, siglati, peraltro, con le maglie delle realtà più in crescita a livello regionale, quali appunto Benevento, Juve Stabia e Nocerina. Si è rivelato un autentico Re Mida per queste ultime: ben 5 le promozioni raggiunte complessivamente nella sua carriera. Ma solo a Nocera Inferiore, e solo a 29 anni aggiungerei, il centravanti ha avuto l'opportunità di confrontarsi con i palcoscenici della Serie B. Aldilà dei 78 centri messi al segno nella sua carriera, è bene ricordare tutti i colpi di talento che compongono il suo repertorio e che hanno sicuramente contribuito alle imprese prima citate. Il napoletano può infatti garantire una copertura totale del fronte d'attacco grazie ai suoi ingenti mezzi fisici e tecnici. Appunto, la tecnica: il tocco di palla è una caratteristica chiave del suo repertorio. Non è il classico rapace d'area di rigore, bensì preferisce avere il pallone tra i piedi per esibirsi in dribbling o altre giocate spettacolari, che sbaglia raramente grazie all'ottima tecnica di base di cui dispone. E allora per quale assurda ragione arriva in B solamente a 29 anni? Alla domanda pare effettivamente difficile dare una risposta concreta, di certo se c'è qualcosa che Castaldo può limare nella parte finale della sua carriera è l'abilità sotto porta, che comunque non costituisce un vero e proprio difetto, come possono testimoniare i 78 gol (bottino non esagerato, ma nemmeno modesto) messi a segno nella sua carriera. In Serie B ha confermato e, se possibile, enfatizzato queste qualità: il salto di categoria non pare averlo osteggiato, e anzi, Castaldo sembra trovarsi più a suo agio sia per una mera questione psicologica (arrivare in B a 29 anni dà inevitabilmente importanti stimoli per migliorarsi ulteriormente) che per una questione di puro format di gioco (il maggior spazio tra le linee in cadetteria valorizza i suoi colpi). L'Henry del Sud ha sicuramente tutte le carte in regola per costruirsi una fama importante anche a livello nazionale conquistandosi, magari, anche la Serie A.

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