domenica 13 maggio 2012

Castellammare, la cronaca della trasferta



Difficilmente dimenticherò la partita di ieri. Ero partito con le peggiori aspettative in termini di risultato, sicurò però che mi sarei emozionato e divertito esattamente come accadde a Nocera Inferiore, nel giorno dello sciagurato 4-2 che decise il destino di Atzori.
Partito esattamente alle 7:30 da casa, per andare prima a Buccino e poi a Salerno, in compagnia del mio amico Mario, parmense di fede, venuto unicamente per divertirsi e farmi compagnia. Da Salerno arriviamo a Torre Annunziata via treno a mezzogiorno. Qui viviamo una delle scene che han concorso a rendere la trasferta indimenticabile. Un uomo, presumibilmente insano di mente, si avvicina a noi, chiedendoci in un modo abbastanza strambo cosa saremmo andati a fare a Castellammare. Da lì, iniziamo a parlare (o meglio, inizia a parlare, era simile a una radio: tu facevi una domanda e lui non smetteva un attimo di blaterare) e ci avverte riguardo i possibili problemi a cui avremmo potuto andare incontro allo stadio, profetizzandoci addirittura la morte. Il tipo, molto strambo ma innocente nelle sue paradossali affermazioni, m'intrattiene per tutto il viaggio Torre-Castellammare (un quarto d'ora più o meno) e riesce a scrollarmi di dosso tutto l'ottimismo e il morale che avevo per l'attesa del match (non perché credessi alle sue idiozie, eh). Arrivato a Castellammare, dopo qualche incomprensione, raggiungo Dany e il suo amico Antonio, con cui parlo amabilmente di calcio fino all'entrata nel settore ospiti (ubicato aldilà di un interminabile tunnel di passaggio). Colgo l'occasione per ringraziare (di nuovo) Dany di cuore, per avermi fatto sentire a casa (di fatto il settore ospiti, fatta eccezione per il club di napoletani, era una colonia di genovesi o comunque di navigati tifosi doriani) e per avermi "guidato" in questa fantastica esperienza. "La massima goduria sarebbe vincere al 90' con gol di Icardi" dico a Dany, felice, come me, della prospettiva di vedere Maurito in campo. Ah, tanti ringraziamenti anche per avermi fatto conoscere Diego Anelli, persona umile e decisamente preparata, con cui ho avuto l'onore di commentare le vicende doriane. La partita, in realtà, tra i 5-6 minuti prima dell'inizio, e i 40 secondi dopo il fischio di Giancola, m'era sembrata un'autentico incubo per via dei paradossali forfait di Eder e Gastaldello e soprattutto del gol di Zito. "S'inizia con l'handicap" dico a Dany, che non sembra particolarmente abbattuto, sicuro, come sosteneva da giugno (credo) che a Castellammare avremmo vinto. Io, in realtà, memore dell'altra trasferta campana, temevo un'autentica imbarcata. E allora iniziano a giocare anche i nostri, gradualmente, così come i quasi 70 presenti del settore ospite iniziano man mano a riscaldare le corde vocali fino a scatenarsi del tutto nella ripresa. Il secondo tempo è quanto di meglio possa capitare a livello emotivo a un tifoso di calcio. Occasioni a raffica, emozioni contrastanti ma intense e soprattutto il prodigioso gol di Munari che stempera la tensione generale e libera del tutto le laringi dei tifosi doriani, adesso pronte a cantare e ad esaurirsi. La sciagurata (doppia) svista di Volta, il fallo abbastanza netto da rigore su Sau e l'espulsione di Pellè: il pareggio sembrava adesso un risultato da difendere e portare a casa senza troppe storie. E invece no, esce un volenteroso ma inadeguato Fornaroli e finalmente entra Icardi, che prima sfiora la rete e poi la trova, con l'analogo movimento centrale ad anticipare Molinaro e Scognamiglio. Lì esplodo totalmente, provo la massima gioia da tifoso sampdoriano della mia giovane ma intensa carriera, e urlo come non mai: davvero un momento indimenticabile. Un'autentica eiaculazione. Da lì, è bagarre totale: Luca e gli altri intonano prima un epico "o mamma mamma mamma" e poi si lasciano andare al tanto agognato (da me) Dale Doria, dove diamo davvero il meglio. Un po' di tensione, qualche signore un po' più navigato che dice di stare calmi "perché non è ancora finita", ma alla fine sì, Giancola fischia la fine e sono 3 punti per la Sampdoria. Il post-partita è unico: Volta, Foggia, Fornaroli e Icardi si avvicinano al settore ospiti, si svestono e lanciano magliette e pantaloncini. Dulcis in fundo le urla cariche di entusiasmo di Mister Iachini. Allora usciamo dallo stadio e ci dirigiamo senza troppi problemi verso la stazione, anche grazie ai simpatici consigli dei numerosi carabinieri pervenuti al Menti e alle cordiali indicazioni degli abitanti di Castellammare, gioviali e per nulla facinorosi. Torre Annunziata, poi di nuovo Salerno, quindi alle 19:20 a Caggiano, pronto a raccontare la storia ai miei amici.

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