sabato 7 aprile 2012

Quanti gol da Trieste in giù! E Gesù risorge in anticipo...

Contorto, imprevedibile, avvincente. E' il copione della trentunesima giornata di Serie A, che oggi ha dato prova di tutta la sua straordinaria bellezza, garantendo gol e spettacolo in ogni angolo della penisola, da Trieste in giù, proprio come cantava la Carrà. Eh si, perché Cellino ha concretizzato quella che inizialmente sembrava solamente un'invitante suggestione facendo sì che il Cagliari si giocasse le ultime partite casalinghe proprio nel Nereo Rocco di Trieste, storico teatro del calcio italiano che sarà atteso da un altro lungo e immeritato periodo di anonimato per via del triste fallimento della Triestina. E così nella splendida atmosfera creata da un pubblico accorso numeroso (anche da Cagliari), la formazione sarda e quella diretta dal novellino Stramaccioni hanno dato spettacolo, fronteggiandosi a viso aperto e concludendo il match sul 2-2. Non mancano i gol nemmeno nella vicina Verona, dove il Chievo evapora i sogni europei del Catania battendolo per 3-2, e si porta a una sola lunghezza dalla compagine etnea. 
Il Siena invece sembra abbandonare definitivamente la zona calda raggiungendo quota 39 e la decima posizione, dopo la convincente vittoria di Bergamo arrivata grazie ai centri di Larrondo e Destro. Provvidenziale il risultato della squadra di Sannino che si lascia dietro un confuso e pericolante marasma di squadre che temono per la propria incolumità dopo il brusco risveglio del Lecce, che ha impartito l'ennesima batosta a Luis Enrique. Anche oggi la squadra capitolina ha denotato preoccupanti lacune difensive, che hanno dato numerose opportunità agli sguscianti attaccanti salentini per valorizzare il proprio potenziale. A salire in cattedra è stato Muriel, che ha vivisezionato Heinze e compagni con giocate   incredibilmente simili a quelle del Sanchez rapido e imprendibile che l'anno scorso fece le fortune dell'Udinese. E non sarà un caso se è proprio l'Udinese a detenere il cartellino del colombiano. Non è l'unico motivo per sorridere per i (pochi) tifosi friulani, che oggi si sono goduti l'importante successo sul Parma che li porta temporaneamente al terzo posto (in attesa del big match serale tra Lazio e Napoli). Proprio per il Parma ritorna l'aberrante spettro della retrocessione: le lunghezze che dividono i ducali dal Lecce sono solo 4. Stesso discorso per il Genoa che, raggiunto in giornata da un bel gol di Mascara, rischia di capitolare proprio come fecero gli odiati cugini l'anno scorso. Leggermente più roseo è l'orizzonte della Fiorentina, che dopo il clamoroso trionfo di San Siro, sembra godere di un margine sufficiente di punti e morale per scrollarsi di dosso l'incubo-retrocessione. A consegnare i tre punti a Delio Rossi è stato proprio quell'Amauri bistrattato e preso in giro, che molti, ironizzando sul suo insolito taglio di capelli, volevano rinchiuso nel sepolcro in attesa della resurrezione. L'italo-brasiliano ha invece accorciato i tempi e s'è fatto vivo prima del previsto: manco a farlo apposta, i destinatari del suo omaggio sono proprio quei tifosi che fino a pochi mesi fa lo deridevano e che mai avrebbero pensato di poter gioire per un suo gol. Per la Juventus si presenta dunque l'insperata possibilità di scavalcare il Milan e di mangiare la colomba pasquale in vetta alla classifica. 

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